Prima dell’avvento dei computer e dei videogiochi nelle loro molteplici versioni tecnologiche, i bambini (soprattutto maschi) ad esempio giocavano e collezionavano le figurine dei calciatori.
Questo interesse, oggi venuto meno a causa del sopravvento dei giochi edutainment, sollecitava una serie di attività ludico-cognitive che potevano apparire di basso livello cognitivo, ma in realtà risultavano molto efficaci per imparare a contare e a fare operazioni a mente, a comparare quantità diverse, a confrontarsi in piccole gare in modo leale, a barattare valutando la convenienza o meno degli scambi.
Nei bambini ciò sollecitava la riflessione sulle scelte più opportune da fare (Decision-making), la memorizzazione delle immagini, il ragionamento sulle strategie da utilizzare per incrementare il proprio patrimonio di figurine e quindi anche una buona dose di inventiva.
Torniamo a far giocare i bambini per sviluppare anche le relazioni e le emozioni cercando di sganciarli dalla dipendenza negativa dei videogiochi svolti in solitudine nella propria cameretta. Lasciamoli giocare liberamente all’aria aperta e da soli impareranno a risvegliare la mente.

Buon anno scolastico 2016/2017 dallo staff della Didattica Mentalista.
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