La maestra Anna Augelli, già Presidente della Sez. AIMC di Massa, ha aperto l’incontro presentando alcune pubblicazioni dell’insegnante Pietro Sacchelli che da oltre trenta anni si dedica alla ricerca nell’ambito delle difficoltà di apprendimento. Dai suoi studi è scaturita una sperimentazione triennale (dal 2009 al 2012) che ha coinvolto molte docenti della scuola dell’infanzia e primaria del II Circolo Didattico di Massa tra cui la stessa Anna Augelli e Mariangela Angeloni, attuale Presidente della Sez. AIMC e Segretaria del Consiglio Regionale Toscana.

Ha preso di seguito la parola Sacchelli che si è soffermato ad analizzare le tre componenti che caratterizzano la scuola inclusiva moderna: 1) il diritto soggettivo allo studio inteso come superamento di quello oggettivo 2) il passaggio dal concetto di uguaglianza a quello di equità,        3) la realizzazione della personalizzazione e dell’individualizzazione dell’attività di studio.

Il relatore ha sottolineato l’importanza di affrontare le difficoltà di apprendimento puntando alla presa di coscienza degli elementi ontologici determinanti per il successo scolastico: il pensiero endofasico o subvocalico e le thoughts images o immagini di pensiero che sono alla base degli stili di apprendimento degli allievi. Queste due modalità di linguaggio interiore declinano la dimensione spazio-temporale che funge da collante tra i fatti esterni o fenomeni e la loro rappresentazione mentale imprimendo l’informazione nel cervello del soggetto mediante connessioni neuronali (= connettomi). Questi principi sono gli “ingredienti” base che, assemblati in modo diverso tra loro, danno luogo alle varie operazioni mentali: attenzione, riflessione, comprensione, memorizzazione, ragionamento e immaginazione. La scuola inclusiva deve sollecitare questa dimensione pedagogica rimasta fino ad oggi implicita o occulta ma la cui applicazione è fondamentale per abbattere le difficoltà di apprendimento.

Di seguito l’insegnante e formatrice di Didattica Mentalista Angeloni Mariangela ha spiegato quanto sia significativa la ricerca fenomenologica del filosofo francese Antoine de La Garanderie analizzata da P. Sacchelli nei libri “Valorizzare le differenze per una scuola inclusiva” (Ed. Unicopli, Milano 2018) e “Il pensiero e le opere di A. De La Garanderie. La pedagogia della Gestione Mentale” (Ed. LibreriaUniversitaria, Padova 2019). Il pedagogista transalpino spiega la differenza mentale tra un alunno che ha successo e uno con difficoltà di apprendimento. Se il soggetto non utilizza correttamente le evocazioni mentali in linea con il proprio stile di apprendimento è destinato a vivere l’insuccesso scolastico. Le metodologie coinvolgono l’alunno nell’ambiente scolastico di appartenenza ma nessuna di loro si occupa di sollecitare la sua dimensione mentale. La Didattica Mentalista offre l’opportunità di cambiare passo mettendo al centro dell’attività didattica e del curricolo la persona. Il dialogo pedagogico è lo strumento dialogico essenziale per individuare lo “stile di apprendimento” di ciascun alunno per poter attivare un percorso scolastico di successo.

Questa strada non è semplice ma praticabile oltre che necessaria per realizzare una scuola inclusiva perché come disse il Piccolo principe alla volpe: “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi…” Pietro Sacchelli e Mariangela Angeloni