I BIAS sono associazioni improprie tra concetti che inducono a conclusioni errate anche se il soggetto attribuisce loro il valore di verità. I BIAS prolificano nelle menti delle persone, alimentano i pregiudizi e ostacolano il progresso socio-culturale e scientifico della società. Questi misconcetti sono indirettamente proporzionali al grado di cultura acquisita, ma neppure le menti più formate ne sono completamente esenti. Insomma sono il prodotto del nostro cervello e della cultura del giudizio spesso espresso su dati incompleti. Per molti secoli ad esempio gli esseri umani hanno creduto valide le teorie della Terra piatta e quella tolemaica, i sentimenti scaturenti dal cuore, la teoria del flogisto, i cristiani come infedeli da annientare e recentemente l’universo come ologramma, l’autismo causato dalle vaccinazioni etc. . I BIAS sono innumerevoli in ogni ambito dello scibile umano e talvolta sono responsabili delle guerre razziali e delle persecuzioni etnico/religiose.
I BIAS sono presenti anche a scuola! La maggioranza dei docenti infatti ritiene che la motivazione sia alla base del successo scolastico, che l’apprendimento sia in rapporto al quoziente intellettivo, che le difficoltà scolastiche si affrontano con la semplificazione degli obiettivi cognitivi, che l’esperienza laboratoriale deve realizzarsi dopo la parte teorica, che la responsabilità docente si limiti all’insegnamento, che le competenze si sviluppino mediante metodologie comportamentiste/strutturaliste, che l’apprendimento sia il frutto di misteriose e insondabili procedure cerebrali. Naturalmente risposte esaustive su questi BIAS le potete trovare leggendo il documento della “Buona Scuola” di Renzi oppure scrivendo direttamente al Ministro della Pubblica Istruzione che sarà ben lieto di esaudire al riguardo ogni vostra legittima curiosità!
Pietro Sacchelli