Da cosa dipendono le difficoltà d’apprendimento, in modo particolare nella matematica? Secondo il Prof. G. Perticone le capacità di tipo “linguistico” consentono ai bambini di diventare abili risolutori di problemi. Molti studiosi sostengono che le difficoltà in matematica non dipendano tanto da carenze logiche o da difficoltà globali di comprensione quanto da un cattivo funzionamento di alcune componenti cognitive (Geary, 2004) tra le quali la memoria verbale-uditiva a breve termine, la memoria di lavoro e il sistema centrale di controllo. Le neuroscienze riconducono le difficoltà d’apprendimento ad un deficit visuo-spaziale. Per la Prof.ssa D. Lucangeli, le procedure verbali adottate in matematica non rappresentano il dominio di questa disciplina e non possono sostituire le strategie e i procedimenti di calcolo a mente che costituiscono il vero dominio di questa materia scolastica. Infatti nella scuola spesso il calcolo mentale viene sostituito da quello scritto con una serie di conseguenze negative nella comprensione e nell’esecuzione del compito. Perché lo sforzo mentale è più efficace del lavoro scritto? Quali strategie devono utilizzare gli insegnanti per capire in che modo un alunno apprende? Come valorizzare i punti di forza di ciascun allievo per gettare le basi di un efficace metodo di studio? Priorità della scuola è pertanto insegnare agli alunni ad imparare, ma ancor prima i docenti dovranno “imparare ad insegnare”. www.didatticamentalista.it

http://www.slideshare.net/Betty63/come-posso-imparare-le-tabelline-copia

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